Comala

Un posto a Torino in cui studiare, fare musica, riunirsi.
Nel verde, durante il giorno ma anche fino a sera.

Comala è uno spazio pubblico, utilizzabile da tutte e tutti, (auto)costruito, un pezzo alla volta, grazie al recupero di alcuni dei luoghi dell’ex Caserma La Marmora di c.so Ferrucci 65 a Torino: una struttura della seconda metà dell’800, che nel corso del tempo ha vissuto mille vite diverse: mercato del bestiame, spazio per le truppe di artiglieria a cavallo, sede di uffici comunali poi dismessi, aula bunker del maxi-processo alle Brigate Rosse.

Comala è uno spazio polifunzionale.
Ci sono sale prove musicali, studi di registrazione e spazi per concerti, la musica si fa e si ascolta. Diverse aree sono dedicate a laboratori (teatro, danza, produzioni audio, video e multimediali) e alle attività delle associazioni e dei gruppi informali – giovanili e non.

C’è un salone che di giorno è un’aula studio e di sera può ospitare scuole di ballo, teatro e altri eventi. Allo stesso modo funzionano gli spazi esterni: di giorno si studia, a voce alta o bassa, insieme o per conto proprio, tutte le postazioni sono dotate di prese elettriche e wi-fi gratuito. Si può anche lavorare, giocare a scacchi, calcetto e ping pong in pausa. Di sera, invece, a volte ci sono dei concerti, altre volte si balla, altre volte c’è il cinema (all’aperto o al chiuso).

C’è pure un bar che è sempre aperto e dove l’acqua è sempre gratuita.

Il nome Comala vuole essere un piccolo omaggio al grande scrittore messicano Juan Rulfo e alla sperduta cittadina in cui sono ambientate le sue opere.

Venni a Comala perché mi avevano detto che mio padre, un tal Pedro Páramo, abitava qui.

Comala